È la Tampieri Holding. Gestisce anche i servizi di amministrazione, finanza e controllo di gestione, legale e societario, informatica, risorse umane e affari generali per tutte le società del Gruppo.
Dalla lavorazione del germe di mais, seme di girasole e vinacciolo produce olio, grezzo e raffinato, non confezionato ad uso alimentare e farine vegetali ad uso zootecnico e combustibile.
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Produce energia elettrica e termoelettrica da fonti rinnovabili, prime tra tutti i sottoprodotti e residui organici derivanti dalla produzione di olio della Tampieri vegetable oil. Parte dell’energia è destinata all’autoconsumo, la restante viene immessa nella rete elettrica nazionale.
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Depura le acque reflue del processo produttivo di Tampieri e aziende terze. Libere da impurità, le acque vengono in parte riciclate e in parte immesse in acque superficiali confinanti, nel rispetto della normativa ambientale in vigore.
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Ricerca, sviluppa, produce e commercializza dispositivi medici innovativi in biomateriale ceramico, per la rigenerazione dei tessuti ossei e cartilaginei danneggiati. Le tecnologie sviluppate trovano utilizzo nelle aree di neurochirurgia, chirurgia ortopedica, dentale e maxillo-facciale.
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Svolge attività di trading e produzione agricola in Romania, dove ha sede, principalmente per approvvigionare di semi oleosi lo stabilimento Tampieri a Faenza.
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Svolge attività di trading in Ungheria, dove ha sede, principalmente per approvvigionare di semi oleosi lo stabilimento Tampieri a Faenza.
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Tampieri entra nel settore BioTech
Acquisito il 90% della start-up innovativa AgroMateriae
Si allarga il diametro del “cerchio completo” dell’economia circolare di Tampieri. È entrata a far parte del Gruppo la società AgroMateriae, una start-up ad altissimo contenuto tecnologico che valorizza e trasforma in modo innovativo gli scarti agro-industriali in nuove materie prime al servizio dell’industria della plastica e bioplastica.
Il primo prodotto proposto da AgroMateriae è il WinePLastics Filler (WPL), una polvere tecnologica ottenuta dagli scarti vinicoli attraverso diversi processi “green” che può essere miscelata in alte percentuali (fino al 60%) a tutte le plastiche e bioplastiche esistenti dando vita a nuovi materiali innovativi altamente sostenibili, performanti ed economicamente vantaggiosi.
AgroMateriae nasce dopo tre anni di ricerche condotte nei laboratori dell’Università di Modena e Reggio Emilia e a seguito degli ottimi risultati ottenuti in scala laboratorio, deposita la domanda di brevetto per il WPL (2019) e si fa accreditare come start-up innovativa dall’Università di Modena con l’obiettivo di trasferire in scala industriale la propria tecnologia. In parallelo, tra maggio e ottobre 2020 partecipa all’Emilia-Romagna Start Cup con l’obiettivo di migliorare le proprie conoscenze gestionali e aziendali e nel dicembre 2020 risulta vincitrice assoluta del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), una tra le più prestigiose ed importanti competizioni per start-up d’Italia.
“Tampieri ha iniziato da tempo un processo di analisi e validazione di nuove opportunità, al fine di affiancare alle attività storiche e mature nuove unità di business che allarghino le ricadute delle proprie competenze in tema di economia circolare.” - commenta Riccardo Losappio, CEO di Tampieri financial group - “L’ingresso di AgroMateriae nel Gruppo rappresenta il raggiungimento della prima tappa di questa ricerca, in linea con l’attenzione alla sostenibilità e l’apertura verso sfide innovative che sono da sempre tratti distintivi del nostro modo di fare impresa”.
Ma qual è il valore aggiunto di questa tecnologia? Oggigiorno, la plastica, il secondo materiale più prodotto al mondo e indispensabile alla vita dell’uomo, è fortemente disincentivata da diversi fattori socio-economici e le aziende produttrici sono sempre più chiamate a produrre nuovi materiali sostenibili. Il problema di questa transizione è dato dal fatto che le bioplastiche, di cui si sente spesso parlare, sono in realtà molto costose, scarsamente presenti nel mercato ed in competizione con il cibo e non riescono quindi ad essere una soluzione efficiente. È in questo scenario che il WPL può rappresentare una soluzione concreta ed efficiente per tutte le aziende del settore plastica che vogliono o devono produrre nuovi materiali sostenibili e performanti ma anche economicamente
appetibili. Il WPL deriva infatti da fonti rinnovabili e non in competizione con il cibo (100% based), aumenta la velocità di biodegradazione delle bioplastiche biodegradabili, rinforza meccanicamente la plastica a cui è miscelato e consente un notevole risparmio dei costi. Inoltre, verranno prodotti diversi gradi e tipologie di WPL in modo tale da rispondere alle diverse esigenze e necessità tecniche di molteplici applicazioni del settore plastico.
“L’ingresso nel Gruppo Tampieri ci consentirà di ottenere importanti volumi di produzione di WPL e di poter apportare un contributo significativo e concreto in questa delicata transizione da economia lineare a circolare” - dichiara Alessandro Nanni, tra i fondatori di AgroMateriae e Consigliere di amministrazione – “Inoltre, grazie alla sinergia esistente tra il progetto AgroMateriae e il Gruppo Tampieri, avremo la possibilità di continuare le nostre attività di ricerca per riuscire a valorizzare e trasformare altri residui agricoli in nuove materi prime sostenibili, e di diventare così una piattaforma industriale capace di risolvere sia i problemi di gestioni degli scarti naturali delle aziende agroindustriali che i bisogni di nuovi materiali sostenibili del settore plastico”.